Recensione
Retelling mitologico molto carino e godibile, ben congeniato. Sono romanzi questi, ho scoperto, che mi piace leggere ogni tanto, in leggerezza, senza impegno, per regalarmi qualche ora di relax. I miti che hanno per protagoniste figure femminili forti e decise sono quelli che preferisco e questo che ripercorre la guerra di Troia, con Elena e la sorella Clitemnestra, moglie di Agamennone, a sua volta fratello di Menelao, è scritto in maniera scorrevole e coinvolgente. Una storia che è mito, ma anche faida familiare, sete di potere e dominio. Mi è piaciuto il fatto che l’autrice abbia scelto di ribaltare un po’ l’immagine tipica che tutti conosciamo di Paride, l’amante di Elena, e di Menelao, il marito. Non più coraggioso e innamorato il primo, piuttosto vanitoso, arrogante, capriccioso e codardo; comprensivo, rispettoso e pronto al perdono il secondo. Una chiave d’interpretazione davvero interessante che conferisce modernità, e probabilmente anche veridicità, al mito. Di conseguenza, quindi, mentre Clitemnestra appare responsabile, dedita alla famiglia e alla sua eredità di spartana, Elena è dipinta come il corrispettivo femminile di Paride: egoista, infantile e superficiale. Romanzo davvero piacevole.
Trama
Elena e Clitemnestra, principesse della nobile Sparta, sono cresciute circondate dal lusso. La loro straordinaria bellezza, che ha in sé qualcosa di divino, le ha rese celebri in tutta la Grecia. Non esiste donna che non le invidi o eroe che non desideri conquistarle. Ma la bellezza è una rosa dalle spine appuntite. E, nel caso delle due principesse, si dimostra presto un fardello. Ancora molto giovani, le sorelle vengono separate e inviate presso gli sposi che sono stati scelti per loro: i potenti re stranieri Agamennone e Menelao, fratelli di nobile discendenza. Se ai loro mariti è concesso il privilegio di determinare il proprio destino, le due regine non devono far altro che dare alla luce eredi e limitarsi ad assistere, miti e silenziose, allo scorrere degli avvenimenti. Non sarà così. Quando la crudeltà e l’ambizione sfrenata degli uomini arriveranno a privare le due sorelle di ciò che hanno di più caro, Elena e Clitemnestra sentiranno il bisogno di sottrarsi alle rigide regole della società in cui vivono: il loro nome verrà per sempre associato agli eventi nefasti della guerra di Troia, per la sola colpa di essersi opposte a una storia già scritta. Nel corso dei millenni le loro scelte riecheggiano come atti di straordinaria ribellione.