Recensione
Questo thriller è la fiera dei cliché del genere a cui il romanzo appartiene, ma sono dei cliché che tutto sommato funzionano. L’autrice, l’inglese Laure Van Rensburg, si dimostra abile nel creare l’atmosfera e la caratterizzazione dei personaggi, a disseminare nella prima parte del romanzo piccoli dettagli, a giocare con le luci e le ombre psicologiche ed emotive, a evidenziare i chiaro-scuro che separano l’apparenza dalla realtà. Di certo la storia non spicca per originalità, questo dobbiamo ammetterlo: una coppia di neo fidanzati che si conoscono appena fuggono per un romantico weekend in un’isolata casa di villeggiatura circondata da un lato dalla neve che infuria in una terribile temesta e dalla foresta e dall’altro dall’oceano. Lui ha i suoi segreti. Lei pure. Nessuno dei due è veramente colpevole e nessuno dei due è veramente innocente, eppure nessuno dei due sembra intenzionato a cedere. Cosa potrebbe mai andare storto? Il tutto condito da una scrittura rapida, precisa al punto giusto, che mira dritta al bersaglio. Disorienta un po’, però, il continuo cambio di persona. La narrazione, infatti, alterna, senza alcun preavviso (tipo la fine di un capitolo o di un paragrafo), il punto di vista dei due protagonisti, con la differenza che mentre per la voce di lei viene usata una prima persona, per quella di lui la scelta ricade sulla terza persona. Stride, e non riesco a capirne il motivo. Tuttavia, il romanzo è anche l’occasione per parlare dello spinoso, e purtroppo sempre attuale, tema delle molestie e della violenza sessuale, fisica e psicologica, di quanto sia sottile in confine tra costrizione, induzione e consenso.
Trama
Ellie è una giovane, bellissima e inesperta studentessa della New York University. Si sta preparando per trascorrere un weekend romantico con il suo fidanzato, un uomo molto più grande, Steven, affascinante professore in un esclusivo liceo di Manhattan. Eccitati dall’idea di conoscersi meglio lontano da occhi indiscreti, fuggono in una baita remota nella baia di Chesapeake. Ma quando una tempesta di neve li blocca, diventa evidente che entrambi hanno oscuri e letali segreti, e che solo uno di loro uscirà vivo da quella vacanza. Un romanzo che gioca abilmente con i luoghi comuni del crimine – una casa isolata, una tempesta di neve, nessun segnale telefonico – ma creando al contempo qualcosa di veramente inaspettato, che tocca tematiche profonde per esempio come affrontiamo l’idea del vittimismo e il punto di vista dei “predatori”.