Recensione
Maria Antonietta aveva un cuore. Era una ragazzina divenuta donna in una delle monarchie più importanti d’Europa. Era vitale, solare; voleva amare e vivere. E’ questa l’immagine che il libro ricostruisce dell’ultima regina di Francia. Un romanzo con la struttura di un diario, un lungo, intenso, romanzato monologo, un posto in prima fila da cui il lettore percorre passo passo le vicende che hanno condotto i sovrani dallo sfarzo, la gabbia dorata di Versailles al sangue che imbratta Place de la Revolution, oggi Place de la Concorde. Maria Antonietta, in fondo, era una donna sola, che desiderava essere amata per ciò che era più che rispettata per il suo lignaggio o il suo ruolo. Era dolce e sensibile, pronta a sostenere un uomo, suo marito, anche quando non lo meritava. Un uomo inetto che considerava più un amico che altro, testardo, cieco (in senso metaforico) ed egocentrico, intelligente ma incapace di governare. Un po’ Madame Bovary, Maria Antonietta è perennemente in cerca di approvazione, amore, di sentimenti veri in grado di andare oltre l’etichetta di corte. Vanesia e attirata dalle “belle cose”, ha dovuto crescere in fretta, molto in fretta, nonostante tutti i suoi privilegi. Il “romanzato” è il pregio e il difetto di questo libro. Se da una parte, infatti, mostra il lato più umano della sovrana e del dolore che ha patito a causa della rivoluzione, dall’altra rischia di camuffare, sviare alcuni aspetti della realtà storica personale vissuti dalla regina.
Trama
Parigi, ottobre 1793: Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI e regina di Francia, è stata condannata a morte dal Tribunale rivoluzionario e attende di essere giustiziata. Unica consolazione di questi giorni di angoscia e solitudine è la possibilità di scrivere e annotare pensieri ed eventi in un quaderno, come ha fatto da quando aveva tredici anni. Prima di essere condotta al patibolo, lascia nella sua cella il diario in cui ha raccolto gli episodi salienti e i piccoli fatti quotidiani della sua vita. Attraverso la forma del diario Carolly Erickson ricostruisce l’avventura umana e sentimentale di Maria Antonietta, penetrando nella sua psicologia e cogliendone gli aspetti più intriganti e meno noti e descrive eventi e personaggi che giocarono un ruolo significativo non solo nella sua vita privata ma anche nelle vicende di quei decenni cruciali. Ecco allora la lunga storia d’amore con il diplomatico svedese Axel Fersen, che mette a repentaglio la propria incolumità nel vano tentativo di salvarla; la triste vicenda del primo figlio maschio, Luigi Giuseppe, affetto da una malformazione alla schiena e destinato ad una morte precoce; la terribile notte in cui la folla parigina irrompe nel palazzo reale con l’intenzione di uccidere lei e la sua famiglia; il drammatico tentativo di fuga; la cattura e la prigionia; lo strazio della morte del marito, ucciso dalla ghigliottina, e la separazione dal secondo figlio ed erede al trono, Luigi Carlo, strappatole dalle braccia dai rivoluzionari.