Recensione
“Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice, è infelice a modo suo.” Mai citazione tolstoiana è stata più azzeccata, soprattutto per questo libro. Lo scritto di Vigdis Hjorth è un romanzo semplice ma impegnativo, per i contenuti non facili e per il carico emotivo che si porta appresso. L’autrice affronta l’abuso domestico, fisico e psicologico, e l’isolamento familiare con grande delicatezza e importanza, senza banalismi, senza superficialità, mostrando quanto, come sempre, i soldi, l’eredità appunto, al momento della dipartita di un genitore possano, in un certo qual modo, sollevare ma anche nascondere la polvere sotto il tappeto. Perché ormai il passato è passato, inutile continuare a rivangare. Davvero si può superare un passato di abusi in nome del genitore rimasto? In nome di ciò che di materiale i genitori lasciano ai figli, alla diatriba per l’equità? Il dolore, la sofferenza, il disagio, la lotta interiore tra il senso di dovere nei confronti dei genitori e il senso di giustizia verso se stessi, la rabbia per ciò che hanno fatto, o non fatto, i genitori sono sentimenti tangibili, concreti, che affiorano pagina dopo pagina, agendo come delle stilettate. La storia di Berjliot entra sotto pelle, scava un buco nel cuore e ci si annida. La sua persona, la sua psicolgia, viene vivisezionata al microspcopio, ma con rispetto e in punta di piedi, per non arrecare altro dolore. Da leggere sicuramente. Da riflettere. Da assimilare.
Trama
Quattro fratelli. Due case a picco sul Mare del Nord. Un dramma familiare sepolto nel silenzio da decenni. Tutto comincia con un testamento. Al momento di spartire l’eredità fra i quattro figli, una coppia di anziani decide di lasciare le due case al mare alle due figlie minori, mentre Bård e Bergljot, il fratello e la sorella maggiori, vengono tagliati fuori. Se Bård vive questo gesto come un’ultima ingiustizia, Bergljot aveva già messo una croce sull’idea di una possibile eredità, avendo troncato i rapporti con la famiglia ventitré anni prima. Cosa spinge una donna a una scelta così crudele? Bård e Bergljot non hanno avuto la stessa infanzia delle loro sorelle. Bård e Bergljot condividono il più doloroso dei segreti. Il confronto attorno alla divisione dell’eredità sarà l’occasione per rompere il silenzio, per raccontare la storia che i familiari per anni hanno rifiutato di sentire. Per dividere con loro l’eredità – o il fardello – che hanno ricevuto dalla famiglia. Per dire l’indicibile. Premiato dai librai norvegesi come miglior libro dell’anno, in vetta alle classifiche di vendita per mesi, osannato dalla critica internazionale, Eredità è il romanzo con cui la norvegese Vigdis Hjorth ha raggiunto la fama mondiale. Lirica riflessione sul trauma e sulla memoria, è al tempo stesso il furioso racconto della lotta di una donna per la sopravvivenza.