Recensione
Questo piccolo romanzo racchiude in sé tutti i profumi dell’India e un’incredibile storia di magia, femminilità e spezie, tante che ci sembrerà di sentirne l’aroma pungente a ogni riga. Una protagonista forte, ma che dovrà venire a patti con tutte le sue fragilità, in un negozio misterioso circondato da un’aura mistica. L’autrice riesce a essere chiara e a non allungare troppo il brodo di una storia ben riuscita, anche se la scrittura risulta essere a tratti poco scorrevole. Consigliato in una fresca sera, accompagnata da un buon the aromatico.
Trama
C’è una vecchia signora indiana in una bottega di Oakland, in California. Alla ricerca del sapore piú squisito, o del sortilegio piú sottile, sfiora polveri, semi, foglie, bacche. È Tilo, la Maga delle Spezie, e questo romanzo è la sua storia: dallo sperduto villaggio indiano dove la rapiscono i pirati, fino in America dove la magia delle spezie le permette di aiutare chi si è lasciato l’India alle spalle. E dove i poteri di Tilo finiranno per vacillare sotto l’onda di una passione che la esporrà alle conseguenze piú straordinarie e terribili.
La Maga delle Spezie è una favola di fragranze, di aromi, di isole arcane, di un amore proibito. E, soprattutto, di una magia che si annida nel piú quotidiano, e violento, dei mondi possibili.