Appena ho visto questo libro, la semplice immagine di copertina pubblicata su una delle tante page book di Facebook, mi sono sentita subito attratta, e solitamente il mio istinto non sbaglia. Incuriosita, ho letto la sinossi e la voglia di leggerlo è diventata esponenziale, all’ennesima potenza. Alla fine, grazie a Dea Planeta, che ringrazio infinitamente per la copia, sono riuscita a leggere Zarina di Ellen Alpsten (Dea Planeta, pp. 624) e a divorarlo in pochi giorni. Il personaggio storico di Marta, divenuta poi Caterina I di Russia, è eccezionale. Trasmette emozioni; le stesse paure, angosce e tormenti e dissolutezze della Russia del ’700, vissute accanto ad un sovrano tanto potente e lungimirante quanto volubile, capriccioso e vendicativo. Un uomo che sapeva essere generoso, ma anche perfido, così come la terra che governava e che ha portato al suo massimo splendore. Nelle pagine di questo romanzo storico ho assistito alla nascita della sfarzosa e inimitabile San Pietroburgo, ho conosciuto la vita negli accampamenti di guerra e la povertà estrema in cui versava la popolazione, la crudeltà della compravendita di schiavi e ho, con l’immaginazione, camminato per i corridoi e le stanze del Palazzo d’Inverno. Inganni, sotterfugi, tradimenti e ambizione, neppure la Russia, così fredda e spietata, ne era esclusa. Furbizia, lealtà e un pizzico di cattiveria quando serviva erano le uniche armi che potevano aiutare una donna a sopravvivere. La Alpsten racconta la storia di Caterina I, seppur romanzandone molte parti, con grande trasporto e il lettore lo percepisce. I suoi personaggi entrano nel cuore, sanno conquistare, persino il bizzoso Pietro riesce a trasmettere ansia, a tratti persino timore. Ho pianto, non lo nego, per la sorte del figlio di primo letto del sovrano, Alessio. Mi ha dato i brividi. Questo libro mi ha affascinato molto, tanto da aumentare la mia voglia, già presente, di visitare i luoghi descritti, immergermi nelle atmosfere di San Pietroburgo, conoscerne meglio la storia e le tradizioni. Libro consigliatissimo.