Recensione
Da tempo volevo leggere la Merini, ma le sue poesie, per quanto profonde e dolorosamente veritiere, non erano ciò che cercavo. Volevo conoscere lei, non la scrittrice, anche se molto probabilmente è impossibile scindere la donna dalla scrittrice. L’occasione l’ho avuta con questo breve diario. Toccante, forse ancora più profondo e avvolgente dei suoi versi, conduce il lettore nel vasto e oscuro oceano che caratterizzava la vita in manicomio, delle anime che lo popolavano e nella mente, confusa forse, dissennata e ribelle di Alda. E’ stato un viaggio breve ma intenso e a tratti difficile, da interpretare come un antico geroglifico espresso a simboli arcaici. Bello. Inespolicabile, se non con queste parole. Da leggere.
Trama