Autore: Irmgard Keun
Genere: Narrativa
Prezzo: € 16,00
Prezzo ebook: € —
Data pubblicazione: novembre 2018
184 pagine circa
Editore: L’Orma editore
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Trama
Imprese impareggiabili tra fioretti e misfatti, che costano a questa «bambina da non frequentare» le esasperate ramanzine di genitori, insegnanti e della burbera zia Millie, ma che segnano anche le tappe esemplari di un lungo addio all’infanzia.
In questo effervescente romanzo, ambientato a cavallo della fine del primo conflitto mondiale, Irmgard Keun lascia libere le briglie del suo estro comico, dando vita a una creatura adorabile, sfrontata e ribelle, che non ha paura di sfidare le convenzioni della società né di assaggiare i primi frutti, ancora molto acerbi, dell’amore. Un personaggio memorabile – un po’ Gian Burrasca, un po’ Huck Finn, un po’ Zazie – che dalle strade della Colonia del 1918 continua a insegnarci quanto può essere esilarante imparare a vivere.
Irmgard Keun
Irmgard Keun (1905-1982) è stata una delle scrittrici più originali del suo tempo ed è al centro ormai da anni di una riscoperta da parte di critica e pubblico. Compagna di Joseph Roth, fu spinta alla scrittura da Alfred Döblin che ne ammirava la vivace intelligenza e l’umorismo fulminante. È autrice di sceneggiature, reportage e una dozzina di romanzi in cui ha raccontato le contraddizioni della società europea prima e durante la Seconda guerra mondiale, concentrandosi in particolare sulla condizione della donna. Le sue opere furono proibite dai nazisti; per tutta risposta l’autrice fece causa allo Stato per danni. Il suo Gilgi, una di noi uscì nel 1931 e, nel breve tempo prima di essere censurato, divenne un caso editoriale vendendo oltre 30mila copie e rendendo Keun una celebrità internazionale. Doris, la ragazza misto seta (1932) divenne subito un best seller internazionale vendendo oltre 50mila copie in poche settimane. Tale fu il successo che qualcuno gridò persino al plagio: una donna – per di più molto giovane – non poteva aver scritto un libro di così vivida intelligenza sociale. Nel corso dei decenni Doris è stato tradotto in più di sedici lingue e nel 1960 il regista francese Julien Duvivier ne ha tratto il film La gran vita in cui Giulietta Masina veste i panni della «ragazza misto seta».