Quest’anno nel dare un giudizio preliminare ai libri che scelgo di leggere, per lo meno con alcuni di essi, proprio non ci azzecco. Con quelli con cui parto con entusiasmo, tuffandomi a pesce nella lettura nutrendo alte aspettative, finisco per essere delusa o perplessa; al contrario con i romanzi che inizio senza troppa convinzione alla fine mi entusiasmano e mi sorprendono. Come in questo caso. Ci si può innamorare di un libro? Sì, è possibile, e Preludio a un bacio di Tony Laudadio (pp. 224, NN Editore) mi ha letteralmente folgorata. E’ uno di quegli scritti che fa bene e male al cuore contemporaneamente, perché mostra il buono dove c’è il marcio e il bicchiere è mezzo pieno anche quando non lo è, perché spezza una lancia in favore del genere umano, spesso cinico, egoista, indifferente e crudele. Entra nell’animo e te lo strizza, lo consuma di emozioni pagina dopo pagina. Amore. Dolore. Rinascita. Riscatto. Emanuele è un artista di strada, ma non di quelli fighi, lo diventerà dopo, quando troverà se stesso come genitore e come persona responsabile. Lui è un barbone che vive alla giornata, arrabattandosi fra stenti e la carità di qualche conoscente, costantemente all’erta, attento ai pericoli, accontentandosi di ciò che gli viene dato e sprecando nell’alcol i pochi euro che guadagna suonando il sax. Questo fino alla svolta. Fino a Maria, che lui ama, ricambiato, ma non come lei vorrebbe, perché non può. Perché è impossibile. E’ un continuo rincorrersi questo romanzo, un trovarsi grazie a sottili e invisibili legami all’apparenza casuali e slegati fra loro. Ho amato tutto di questo libro, ogni singola pagina: i suoi personaggi, la lealtà e la schiettezza di Emanuele, l’ingenuità di Maria e la debolezza (e qui mi sono un po’ arrabbiata) di Angela. Lo stile narrativo dell’autore non è mai noioso, ma tagliente, ironico e avvolgente. L’ambientazione, poi, è imprecisa ma non superficiale o impercettibile, piuttosto neutra e concreta. Vi prego, leggetelo. Cinzia Ceriani