Spigliato, frizzante, alla mano, “naturalmente a proprio agio” e adattabile. Si presenta così, come il suo stesso protagonista, la lettura de L’eterno viaggiare – The Balkan Express Journey di Roberto Sallustio (Youcanprint, p.110), un diario di viaggio estremamente dettagliato che racconta l’avventura intrapresa, zaino in spalla, da un giovane ragazzo che in treno parte da Roma diretto verso i Balcani. Da Zagabria e Sarjevo, passando per Belgrado e Monstar fino a Podgorica e Bar, per ritornare poi, appena una decina di giorni dopo, a Bari e tutto per incontrare una certa lei. Durante il suo viaggio il protagonista non risparmia neppure un dettaglio: dalla mattina quando si sveglia, spesso in ostelli, alla sera quando si corica a letto. Non mancano neppure gli “assaggi” della cucina locale consumati in chioschi o lungo la via del mercato e i malumori o le piccole, grandi incomprensioni che si possono inevitabilmente incontrare durante un viaggio di questo genere, senza supporti esterni da parte di agenzie in luoghi dove spesso, almeno dalle nostre parti, vigono dei preconcetti poco simpatici nei confronti dell’Est Europa. Lo scritto di Sallustio si legge con molto sprint, scorre via veloce e dinamico, non annoia mai e il protagonista sa accattivarsi, con il suo modo molto giovane ed estemporaneo di comportarsi e adattarsi alle varie realtà che incontra, la simpatia del lettore. Lo stile è fluido, semplice e corretto, a parte qualche imprecisione tecnica, ma niente di allarmante. E’ una lettura leggera e spensierata di cui si può ben apprezzare alcuni riferimenti cinematografici, letterari e musicali che l’autore inserisce in alcuni punti del testo per rendere più interessante l’argomento di quelle pagine e creare una sorta di legame non banale tra l’esperienza di viaggio e alcune nozioni di cultura generale.Cinzia Ceriani