Recensione
Ho aspettato parecchi giorni prima di cimentarmi nella stesura della breve recensione di questo libro. In primis perché non volevo scadere nei soliti cliché personali sostenuti solo dal fatto che amo Fitzgerald e l’epoca storica in cui lui è vissuto e ha scritto, ma anche perché questo libro è stato una sorpresa, in tutti i sensi. Non sapevo, intanto, della sua esistenza. Pur avendo letto molto di Scott e sua moglie mi era sfuggito il fatto che anche quest’ultima avesse scritto un libro (imperdonabile) e quando finalmente l’ho avuto tra le mani… be’, è stato come tornare ad essere una bambina di cinque anni che finalmente, la Notte di Natale, trova sotto l’albero il regalo tanto agognato. E una sorpresa è stato anche leggere questo libro. Zelda possedeva uno stile narrativo unico, poetico, caratterizzato da analogie e similitudini particolari, femminili e impalpabili, non aveva nulla da invidiare al modo di scrivere del famigerato e stimato marito. Lasciami l’ultimo valzer è un romanzo, l’unico purtroppo di Zelda, in parte autobiografico, che descrive, narra, illustra le difficoltà di stare accanto ad un uomo di talento intellettuale e letterario come Scott, che spesso rischiava di oscurarla; Zelda parla dei suoi sogni di ballerina e artista, del suo desiderio di dimostrare che anche lei aveva dei sogni e delle aspettative personali nella vita, dei sogni da realizzare. Sogni che si sono infranti contro lo scoglio della dura, e sciocca, realtà. Un grande libro. Una grande scoperta per me, a cui non ho saputo resistere. Se amate Fitzgerald, se amate le atmosfere degli anni ’20-’30, questo romanzo dal sapore quasi agrodolce, questa chicca letteraria, non può mancare nella vostra libreria.
Trama
“Lasciami l’ultimo valzer” è l’unico romanzo che Zelda Fitzgerald abbia mai scritto. Ambientato tra l’Alabama, New York, la Francia e l’Italia, è la storia di Alabama Beggs, bella e anticonvenzionale fanciulla del Sud che sposa un artista, viaggia con lui in Europa e conduce una vita relativamente infelice, cercando di mettere alla prova i suoi tormentati talenti artistici. In gran parte dolorosamente autobiografico, il romanzo di Zelda racchiude episodi della sua vita coniugale, tanti dei quali andranno a costituire la materia di “Tenera è la notte” di Francis Scott Fitzgerald.