Recensione
Primo thriller dell’anno e… be’, mi aspettavo qualcosa in più dopo le svariate recensioni e i molti commenti positivi che avevo raccolto. Forse, come dice mio marito, sto diventando difficile da accontentare… bha… Ad ogni modo non posso di certo dire che il romanzo sia da buttare, anzi, la storia è carina e coinvolgente, non del tutto originale (insomma, per chi è avvezzo a questo genere letterario, amiche, sorelle, parenti ecc, alle prese con un segreto da custodire e che rischia di mandare a monte la vita di tutti se dovesse venire scoperto non è certo una novità), ma non mi ha neppure convinta del tutto. Intanto perché, a mio avviso, viene dato troppo spazio al rapporto con il marito e ai suoi doveri di neomamma alle prese con una bambina di sei mesi di una delle protagoniste, e che coincide con la voce narrante, (è chiaro che il segreto influisca sulla vita personale di chi è coinvolto, ma tutto questo spazio mi è sembrato un po’ troppo); in secondo luogo ho trovato il romanzo molto lento fino a metà, poi c’è stato un picco di suspense e adrenalina e poi giù di nuovo, lento ed eccessivamente riflessivo. Sono stati pochi e molto brevi i momenti di tensione e trepidazione; ultimo ma non meno importante, il finale, in cui si evince un particolare che non posso svelare, per ovvie ragioni, che non mi è tornato del tutto. Mi è piaciuto? Ni.
Trama
Il messaggio arriva in piena notte. Solo quattro parole: «Ho bisogno di voi».
Isa saluta il marito, prende con sé la figlia di sei mesi e si precipita nella cittadina costiera di Salten, sulla Manica, dove aveva trascorso gli anni del liceo.
A scuola Isa e le sue tre migliori amiche giocavano al gioco delle bugie: vinceva chi di loro avesse inventato la storia più assurda rendendola credibile agli occhi degli altri. Ora, dopo diciassette anni di segreti, sulla spiaggia viene scoperto qualcosa di agghiacciante. Qualcosa che costringe Isa a confrontarsi con il proprio passato e con le tre amiche che non vede da anni, ma che non ha mai dimenticato. Hanno preso strade diverse, non si riconoscono più nelle adolescenti di un tempo, ma è sufficiente tornare nella casa di Kate, il vecchio mulino vicino al collegio dove tutto è cominciato, perché ogni distanza venga annullata e perché le quattro donne di adesso tornino a essere le ragazze di allora. Ma la loro non è un’allegra e nostalgica riunione di ex compagne di classe: Salten non è un posto sicuro, non dopo quello che hanno fatto. E se avevano creduto che il tempo potesse cancellare ogni traccia, adesso capiscono che era solo l’ennesima menzogna: una menzogna che in questo caso avevano raccontato a loro stesse…
Situazioni realistiche e per questo tanto più inquietanti, tensione crescente, adrenalina, colpi di scena, personaggi credibili e in cui ognuno può riconoscersi rendono Il gioco bugiardo il miglior thriller psicologico di Ruth Ware, una firma emergente nel panorama editoriale mondiale contemporaneo.