Recensione
Allegro, spigliato, divertente e ironico. Almeno fino a poco più della metà, poi si trasformato in un fin troppo sdolcinato romance con la descrizione un po’ banale di un fidanzamento idilliaco, senza difficoltà, senza adrenalina, senza ripicche o comportamenti scorretti, tutto rose e fuori, un po’ come le famiglie del Mulino Bianco. Scontato e prevedibile. Ed è un peccato perché l’idea di base è molto carina, adatta per una lettura leggera e senza impegno, in grado di regalare un pizzico di buon umore e positività. Lo stile è semplice e scorrevole, con un uso un po’ troppo marcato, almeno a mio avviso e sempre dopo la metà, dei pronomi lei/lui che appesantiscono. Non nascondo, infatti, che tra pronomi e banalità a trentadue denti, ho perso entusiasmo durante la lettura e ho volutamente saltato alcune parti dedicate al fidanzamento perché le ho trovate noiose. Non è un giudizio negativo, perché il romanzo non è male, è piacevole da leggere, ma non è neppure del tutto positivo. Il punto forte? L’abilità culinaria della protagonista. Quella torta al caffè e cioccolato sembra quasi di poterla davvero gustare.
Trama
Ellie Hall ha un solo desiderio: dimenticare la vita di città e dedicarsi con amore alla piccola bottega del tè di Claverham Castle, per realizzare il suo sogno di bambina. Niente più noiosi calcoli al computer, finalmente: nelle sue giornate ci saranno solo tazze fumanti accompagnate da torte e biscottini, e amabili chiacchiere con i clienti. Tutto questo è però guastato dallo scorbutico Lord Henry, proprietario del castello, contrario ad aprire le porte della propria dimora ai visitatori. Ma Ellie non ha alcuna intenzione di perdere ciò per cui ha tanto lottato e così, cupcake dopo cupcake, con la sua bottega conquista il cuore degli abitanti, e i suoi dolci diventano l’attrattiva principale del posto. Ora tutto quello che manca nella vita di Ellie è un pizzico di romanticismo: sarà forse Joe, lo scontroso amministratore della tenuta, a donarle un po’ di inaspettata dolcezza?