Recensione
Non è vero che l’amore guarisce ogni ferita. Non è vero che l’amore è la risposta ad ogni cosa. Non è vero che le principesse sono sempre buone e che vivranno “per sempre felici e contente” con il loro principe azzurro. E non è neppure vero che il principe azzurro salverà sempre e comunque la principessa. L’amore può guarire, ma può anche uccidere, se stessi e anche gli altri. L’amore può essere egoista, arrogante e ingannevole, menzognero, una sirena che incanta chiunque gli si avvicini per condurlo poi, senza scampo alcuno, nell’abisso. Così sono Stella e Edgar, i due protagonisti del romanzo di McGrath (Adelphi, pag. 294), conosciutisi e innamoratisi fra le pareti del manicomio in cui lavora il marito di Stella, lo psichiatra, ed è ricoverato Edgar, artista tormentato ed uxoricida. Per lui, per Edgar, Stella non sacrifica solo la sua famiglia e la carriera del marito macchiandosi di adulterio e di abbandono del tetto coniugale per ritornarsene poi, quando le ha fatto più comodo e con la coda tra le gambe, dal marito, ma persino l’affetto e la vita del figlio. Ho amato ogni singola pagina di questo romanzo che mi ha catapultato in atmosfere gelide e pericolose, che mi ha fatto provare tante emozioni diverse, ma ho odiato Stella, per quanto sia uno splendido personaggio. Egoista fino all’osso, manipolatrice, falena senza scrupoli, debole. Depressione, mi direte voi, o per lo meno chi di voi l’ha letto prima di me, frustrazione, solitudine, senso di abbandono, ricerca continua di quel qualcosa in grado di riempire i suoi vuoti. Ma è sufficiente a giustificare il male che ha arrecato a se stessa e agli altri? Anche Max, suo marito, ho odiato. Inetto. Codardo. Inerte davanti all’evidenza, davanti allo sfacelo della sua esistenza e della sua famiglia. Egoista tanto quanto la moglie. Un libro assolutamente unico nel suo genere. Un libro che non può mancare nelle nostre librerie. Un libro che non si può non leggere
Trama
Una grande storia di amore e morte e della perversione dell’occhio clinico che la osserva. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la “follia” che percorre il libro è solo nell’amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell’occhio clinico che ce lo racconta.