Il libro è ambientato ai nostri giorni nel territorio dei colli Berici e nella città di Vicenza. La voce narrante è Francesca, una donna nata e cresciuta negli anni Ottanta in una piccola comunità ai piedi dei colli Berici e che, ormai adulta, si trasferisce in un’altra regione per motivi lavorativi, perdendo i contatti con le amiche d’infanzia per anni. La narrazione parte proprio dal momento in cui Francesca ritrova due amiche del cuore, Elisabetta e Anna. Le tre donne, confrontandosi sui problemi della vita passata e presente, inizieranno a indagare su una possibile causa comune delle loro difficoltà, da ricercarsi in un trauma subito durante l’infanzia: le molestie sessuali da parte del parroco del loro paese d’origine. Per comprendere meglio l’accaduto e la portata di questo trauma nelle loro vite, cercano l’anziano sacerdote per un confronto aperto. Qualcuno, però, tenterà di ostacolarle, mettendole in seria difficoltà. Riusciranno a superare ogni ostacolo grazie alla loro rinnovata amicizia e, chiarito ogni interrogativo sul passato, rinasceranno a nuova vita. Questo romanzo è ispirato dalla mia personale esperienza di vittima di un pedofilo. Non è un’autobiografia, ma semplicemente una storia che vuole far riflettere il lettore sulla presenza della pedofilia in Italia oggi, come ieri, sulle conseguenze che porta nella vita delle vittime e sulla possibilità di superare il trauma subito. Il mio scopo, soprattutto durante le presentazioni, è di informare il pubblico della realtà e delle dinamiche della pedofilia, per trovare linee di prevenzione e inoltre di far uscire le vittime dall’isolamento in cui spesso si trovano ad affrontare questa esperienza dolorosa.