Angela Marsons non delude mai. So che può sembrare banale e scontato iniziare in questo modo una recensione, ma,credetemi, è la verità. Un po’ come parlare di Jo Nesbo, Ken Follet o James Patterson. Con loro si va sul sicuro, e la stessa cosa, anche se ha scritto meno libri di loro, vale per l’autrice inglese, madre letteraria della detective Kim Stone. La ragazza scomparsa (Newton Compton Editori, pp. 382) è il terzo romanzo incentrato sulla carismatica e brusca, ma anche sensibile e ostinata, detective amante delle moto e dei cani, ed stato amore a prima vista fin dalle prime pagine. Ho conosciuto e amato il personaggio di Kim nel romanzo d’esordio della Marsons, Urla nel silenzio (Newton Compton), una simpatia che si è rafforzata nel secondo libro, Il gioco del male (Newton Compton), e che ha trovato ora definitiva e totale conferma in questo suo ultimo lavoro. Solo la Marsons, come pochi, riesce a rendere “tangibile” la paura e il disagio attraverso una trama ricca di suspense e originalità, come la “messa all’asta” di due ragazzine di nove anni sequestrate davanti ad un centro sportivo (tema attualissimo che, purtroppo, ci riporta alla mente casi di cronaca realmente accaduti), e a sopravvivere sarà solo quella delle due che riceverà l’offerta più alta. Ma la nostra Kim… no, non vi svelo nulla. Dovete leggerlo. Affascinante, ipnotico, surreale e realistico allo stesso tempo. Una volta iniziato è praticamente impossibile chiudere e posare il libro, e anche nel caso in cui riuscite a farlo… bè’, vi assicuro che continuerete a pensarci; lo divorerete in pochissime ore. Gli amanti del genere, come me, non possono farselo sfuggire, assolutamente. Kim, non solo ne è l’eroina, ma è anche il punto di partenza e di chiusura dell’intera narrazione: ironica, irriverente e indipendente, è una donna dinamica che sa prendersi cura di sé e degli altri, una donna forte e un po’ mascolina che non può non piacere. Accattivante è anche l’inserimento di un’analista comportamentista (o profiler) e un mediatore. Figure molto ben trattate e spesso protagoniste di serie tv crime, che non di romanzi, ma che aggiungono, almeno in questo contesto, del carattere e quel quid in più all’intreccio.
Cinzia Ceriani