Esistono tre diversi tipi di traumi: fisico, emotivo e psicologico e le conseguenze, soprattutto negli ultimi due casi, possono essere devastanti. In Trauma (Lettere Animate, pp. 216), il secondo romanzo del leccese Alessandro Petrelli ritroviamo parte delle tematiche già affrontate nel suo thriller d’esordio Oltre la finestra (Lettere Animate, pp. 165) e che lo scorso anno ci avevano fatto apprezzare quest’autore. La follia, le ambientazioni psichiatriche e la cattiveria delle persone, in particolare la voglia, tipica di alcuni giovani spesso annoiati, di ferire e umiliare solo per il semplice gusto di farlo. A differenza del primo, però, in questo secondo scritto la suspense si inizia ad avvertire dalla metà in poi, lasciando la parte iniziale della storia in balia della lentezza e di informazioni e descrizioni sulla vita dei personaggi che si potevano “sparpagliare” lungo il “tragitto”, in modo da giocare con il lettore alla creazione di un puzzle con l’unione dei vari pezzi e indizi. Una trama, ad ogni modo, che mi ha ricordato molto il romanzo Incubo di Wulf Dorn in cui, pagina dopo pagina, viene a essere messo in luce una verità completamente opposta a quella fino a quel momento presentata. E’ un romanzo, questo di Petrelli, che si legge e si lascia leggere, in cui è facile immedesimarsi nei personaggi e negli eventi, nelle situazioni famigliari ivi narrate e nei rapporti con i coetanei, in genitori assenti e amicizie spesso labili o di comodo, (mi riferisco agli adolescenti, a chi subisce e genera bullismo); I conti con il proprio passato e il senso di colpa; è molto attuale e, ahimè (ma in senso positivo per il libro), estremamente radicato nella realtà di oggi. Lo stile narrativo è, come per il precedente, semplice e fluido, il linguaggio è ricco e ben calibrato, peccato per i refusi e gli errori riscontrati che, pur non rallentando la lettura, sono comunque difficili da ignorare.
Cinzia Ceriani