Autore: Rafael Chirbes
Genere: Narrativa
Prezzo: € 13,00
Prezzo ebook: € 8,99
Data pubblicazione: luglio 2016
118 pagine
Editore: Feltrinelli
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Trama
La bella scrittura è soprattutto la storia di una passione illecita e di un tradimento, in cui sentimento, politica ed etica si compenetrano e si contrappongono.
Ana, ormai anziana, vuole morire nella sua casa, popolata soltanto dai ricordi. Il figlio e la nuora vogliono invece abbatterla e costruire al suo posto un bel condominio, dove la donna potrebbe abitare in un appartamento nuovo. Di fronte alla minaccia della cancellazione di quanto rimane del suo passato, Ana inizia a scrivere un memoriale per il figlio, rievocando le persone che hanno abitato la casa: i suoceri, il marito Tomàs, il cognato Antonio e, nello stesso tempo, rivivendo le speranze degli anni trenta, le angosce della Guerra civile e gli anni cupi e repressivi del franchismo. Ana racconta frammenti di una vita di piccole miserie che dominano i rapporti personali e famigliari. Un congiunto di gesti e silenzi che segna le vite di personaggi feriti dal tradimento e dalla slealtà.
Un breve romanzo che provoca quasi dolore fisico, scritto con grande maestria, con le parole giuste, l’espressione adeguata, e che dice sempre più di quel che scrive.
Rafael Chirbes
All’età di otto anni comincia a studiare alla scuola degli orfani dei ferroviari. A sedici anni si trasferisce a Madrid dove studia Storia Moderna e Contemporanea. Ha vissuto in Marocco (dove ha insegnato lingua spagnola), a Parigi, Barcellona, La Coruña, Extremadura e, nel 2000, ritornò a Valencia, sua città natale. Si è dedicato alla critica letteraria e poi all’attività giornalistica scrivendo recensioni gastronomiche (per la rivista Sobremesa) e alcuni racconti di viaggio.
Il suo primo romanzo, Mimoun del 1988, arrivò finalista per il premio Herralde e la sua seconda opera, Una lunga marcia del 1996, fu insignita in Germania del premio SWR-Bestenliste. Con questo ultimo romanzo ha dato il via a una trilogia sulla società spagnola, dal dopo guerra fino alla transizione post franchista, che si è chiusa con i due romanzi La caduta di Madrid (2000) e La bella scrittura (2003). Con L’equatore delle cose del 2007 ha vinto il Premio della Critica del 2008. del 2013 è Sulla sponda (Feltrinelli).