Ferrara, inverno 1349. Nelle selve più prossime alla città, un cacciatore di lupi si imbatte in un’inquietante processione guidata da una donna che cavalca una bestia dall’aspetto soprannaturale. Secondo alcuni si tratta dello spettro della marchesa Lippa Ariosti, deceduta in circostanze misteriose; secondo altri di un segno dell’apocalisse. I più accorti però intravedono in questa visione un complotto ordito ai danni di sua signoria Obizzo III d’Este, marchese di Ferrara. Tra questi c’è l’impavido cavaliere Maynard de Rocheblanche, che con l’appoggio del vescovo Guido di Baisio e della Santa Inquisizione intraprende un’indagine per scoprire la verità. Ben presto tuttavia l’impresa gli si ritorcerà contro, svelando la presenza di pericolosi prelati più interessati ai suoi segreti che al caso. Rocheblanche infatti è l’unico custode del mistero più grande della cristianità: la leggendaria reliquia attribuita a Gesù detta Lapis exilii. E mentre l’abate Andrea di Pomposa perderà l’appoggio del suo giovane pupillo, il pittore Gualtiero de’ Bruni, Maynard potrà contare soltanto sull’aiuto della sorella, la monaca Eudeline, per difendere se stesso e i propri amici. Con l’anno del Giubileo alle porte, ogni intrigo verrà svelato e l’abbazia di Pomposa si appresterà ad accogliere uno dei più enigmatici affreschi biblici che la storia abbia mai conosciuto.