[…] Now, don´t hang on nothing last forever but the earth and sky it slips away. And all your money won`t another minute buy. Cantavano i Kansas nel 1977 con la bellissima e commovente Dust in the wind. E in effetti è proprio così, nulla è per sempre, noi siamo solo anime di passaggio e i soldi nulla possono contro il tempo. Un tempo che, in qualsiasi modo decidiamo di sfruttare, non ci verrà più restituito, per questo è essenziale viverlo nel migliore di modi. Un concetto che la musica rock, soprattutto americana tra gli anni ’60 e i ’90 aveva colto in maniera molto profonda e vivida, rendendolo immortale grazie alle note. Vivere appieno la vita, e lasciarsi vivere dalla vita, è anche la scelta che compiono Isabella, Denis e il gruppo che compone la famiglia dei Bad Attitude, i protagonisti del romanzo d’esordio di Alessandra Angelini, La mia musica sei tu (Selfpublishing, pp.394, € 0,99). Il romanzo racchiude in sé i sogni, le speranze e la voglia di farcela dei giovani in cerca della propria strada, ma anche le sofferenze legate al mondo della droga, della difficoltà a districarsi nel caos dello showbitz, sempre più corrotto e spietato, e all’ingombrante ombra di una famiglia potente della Roma bene che altro non è che apparenza. E’ questo che Isabella, a fatica, capisce. Vivere senza sprecare tempo, se vuole essere felice. La sua famiglia non le darà mai la gioia, l’amore e l’amicizia che le hanno donato i Bad Attitude, e l’esempio ce l’ha davanti agli occhi, nella figura della madre, soggiogata e sottomessa. Lei non sarà mai così e la spinta la riceve proprio da Denis e i ragazzi della band, una sera a fine concerto. L’attrazione è immediata, l’affinità, “elettiva”, se vogliamo citare un grande della letteratura europea dell’ ‘800, è istantanea, così come lo è la voglia di indipendenza, nel bene o nel male. Istantaneo è anche il piacevole flusso narrativo in cui il lettore si trova coinvolto, dalla prima all’ultima pagina. I personaggi sono ragazzi come tanti, ben costruiti e delineati, entrano in sintonia con il lettore. Sebbene con qualche imprecisione tecnica e stilistica, il romanzo della Angelini, scorre veloce, lo stile è semplice e lineare, adatto ad un pubblico eterogeneo, ma di sicuro interesse per gli adolescenti che, da sempre, fanno della musica, dei cantanti e dell’amore a prima vista i loro cavalli di battaglia. E’ di certo una lettura piacevole che occupa in maniera interessante, e a tratti divertente, le ore della giornata dedicate ad un buon libro. Cinzia Ceriani
[…] ora smettila, niente è per sempre a parte la terra e il cielo tutto scivola via.E tutti i tuoi soldi non compreranno un altro minuto.
2 thoughts on “Recensione: La mia musica sei tu di Alessandra Angelini”
Grazie Cinzia, bellissima recensione e che citazione! La amo <3
Prendo in prestito le rime di Somewhere Ii belong dei Linking Park, perché secondo me esprimono alla perfezione i personaggi di questo libro, le loro situazioni:
I wanna heal, I wanna feel what I thought was never real
I wanna let go of the pain I’ve felt so long
(Erase all the pain till it’s gone)
I wanna heal, I wanna feel like I’m close to something real
I wanna find something I’ve wanted all along
Somewhere I belong
Oddio Alessandra, tu sei la mia anima gemella del rock!!! Adoro i Linkin Park! Anche Numb descrive bene i tuoi personaggi, soprattutt le prime strofe: I’m tired of being what you want me to be Feeling so faithless, lost under the surface Don’t know what you’re expecting of me. Put under the pressure ofwalking in your shoes
(Caught in the undertow, just caught in the undertow)
Every step that I take is another mistake to you
(Caught in the undertow, we’re just caught in the undertow)
Grazie Cinzia, bellissima recensione e che citazione! La amo <3
Prendo in prestito le rime di Somewhere Ii belong dei Linking Park, perché secondo me esprimono alla perfezione i personaggi di questo libro, le loro situazioni:
I wanna heal, I wanna feel what I thought was never real
I wanna let go of the pain I’ve felt so long
(Erase all the pain till it’s gone)
I wanna heal, I wanna feel like I’m close to something real
I wanna find something I’ve wanted all along
Somewhere I belong
Oddio Alessandra, tu sei la mia anima gemella del rock!!! Adoro i Linkin Park! Anche Numb descrive bene i tuoi personaggi, soprattutt le prime strofe: I’m tired of being what you want me to be Feeling so faithless, lost under the surface Don’t know what you’re expecting of me. Put under the pressure ofwalking in your shoes
(Caught in the undertow, just caught in the undertow)
Every step that I take is another mistake to you
(Caught in the undertow, we’re just caught in the undertow)