Autore: Elena Bartone
Genere: poesia
Prezzo: € 13,00
Data pubblicazione: 2015
— pagine
Editore: LietoColle
|
Francesco, nel silenzio
Tra tutti i santi forse San Francesco è quello che più facilmente illumina il quotidiano e riesce ad aprire una strada che parte dalla comunione squisitamente terrena con la natura, con gli animali, con gli esseri più umili e sprovveduti e fa intravedere il cammino che porta più in là, sopra l’immediato e il tangibile, verso la comunione con l’assoluto. Il raggiungimento di questa meta finale, che nel linguaggio mistico tradizionale viene designata come “nozze mistiche”, può essere difficile e doloroso, può implicare una profonda sofferenza fisica e spirituale. […] La poesia mistica è un genere tanto squisito quanto difficile, sempre di più nel nostro mondo materialista e utilitarista. […] Il silenzio che lei apprende da Francesco conduce verso il suo meraviglioso rovescio: la notte, l’oscurità si apriranno nella luce; il silenzio darà luogo alla parola. E la parola trovata per questa via non può che essere la Poesia nella sua funzione suprema dell’illuminazione. Tratto dalla prefazione di Martha L. Canfield
LINK PER ACQUISTARE IL LIBRO:
Elena Bartone
Nata a Torre di Ruggiero (Cz) Elena Bartone vive e lavora in provincia di Cuneo. E’ laureata in Giurisprudenza e in Lettere Moderne con una tesi sull’opera di Cesare Pavese. Ha sempre amato la letteratura, in particolare quella italiana e francese. Le sue letture in versi abbracciano poeti di varie nazionalità, ma il suo sguardo fisso è alla letteratura italiana del novecento e a quella francese dell’ottocento. Suoi poeti preferiti sono stati Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Leopardi, Montale, Caldarelli, Pavese. Il male di vivere, lo spleen, l’ideale, il mistero, il desiderio d’infinito, il senso di appartenenza alle proprie radici, la solitudine, la nostalgia del ricordo, sono tutti temi che compaiono nella poesia di Elena in quanto vita vissuta e in quanto temi che risalgono alla sua formazione letteraria novecentesca. Anche il sentimento religioso è presente, specialmente in relazione all’ultima sua fatica poetica. La poesia di Elena è lirica, intimista in quanto sentita dal di dentro. Traspare una personalità molto sensibile e molto provata dagli eventi della vita. I momenti dolorosi della vita appaiono nella poesia di Elena nel momento del crepuscolo, alla sera, cioè nel momento in cui si fermano le ansie e le fatiche della giornata. Infatti, da alcuni critici letterari, Elena è stata definita la poetessa del crepuscolo. Elena affronta, nella poesia, il dolore per poi esorcizzarlo. Ma tiene sempre aperto uno spiraglio alla speranza. Secondo alcuni critici, la poesia di Elena si colloca tra realismo e simbolismo lirico. Nella sua ultima produzione è presente il tema del viaggio verso mondi altri e sconosciuti e il dialogo con Dio è continuo. E’ molto sensibile al paesaggio tanto che in molte poesie esso diventa protagonista assurgendo a valenza di paradiso. La nostalgia è un elemento sempre presente nelle sue poesie: nostalgia di un volto, di una situazione, di un sentimento che spesso assurge a delusione, tormento. Non manca la nostalgia per la sua terra, la Calabria a cui dedica una lirica in particolare. Una condizione che Elena ha sempre sofferto è la noia. C’è in lei tanta voglia di vivere, nonostante gli scacchi e le delusioni, al punto da stare bene solo nei momenti in cui la vita è vissuta intensamente. Anche l’amore è affrontato nelle sue poesie, ma in maniera diversa da tanti altri. L’amore per lei è ricordo, nostalgia, senso di lontananza, delusione, voglia di incamminarsi insieme verso mondi sconosciuti. Oserei dire che questo tema è trattato in maniera molto delicata, originale, senza scendere nel già detto. E’ sempre un’atmosfera che ricorre, un volto, uno sguardo, un paesaggio che fa da testimone al sentimento dominante.
Tipico della poesia di Elena sono gli accostamenti tra termini inconsueti, poco usati, direi bizzarri.