Ventisei. È il numero delle lingue in cui sono stati tradotti i bestseller di Donato Carrisi, criminologo, giornalista, sceneggiatore e scrittore pugliese, vincitore della cinquantasettesima edizione del premio Bancarella con il thriller Il suggeritore, che alla Libreria Galla di Vicenza ha presentato la sua ultima fatica letteraria, Il cacciatore del buio (Longanesi, pp. 450, € 18,60).
Il romanzo, che si può considerare come il sequel de Il tribunale delle anime, ad appena pochi giorni dall’uscita nelle librerie ha scalato i primi posti della classifica dei libri più venduti.
Luce e ombra si susseguono, bene e male lottano costantemente per la supremazia, ogni giorno e sotto gli occhi di tutti in una delle città simbolo per eccellenza, Roma. Un uomo, un penitenziere che dal buio in cui vive anela alla luce e una donna, una poliziotta che, al contrario, dalla luce vuole protendersi verso l’oscurità.
«Per far funzionare una storia- spiega Carrisi- ci vuole un personaggio femminile forte. È sempre la donna che dà l’impronta narrativa, ma a differenza dei romanzi precedenti, il personaggio maschile è quello che ho creato per primo e che conferisce forza al romanzo.»
Continua Carrisi parlando del suo lavoro e del motivo per cui si ricollega ad una delle sue precedenti opere: «L’archivio criminale più grande del mondo ha sede a Roma, nel Vaticano. Si tratta della penitenzieria apostolica, o tribunale delle anime, che raccoglie tutti i peccati mortali delle persone. Un tempo, l’assoluzione dei peccati era esclusivo compito del Pontefice, quindi, periodicamente, i preti dovevano comunicare al Papa tutti i peccati raccolti durante le confessioni. Diventando troppo oneroso questo lavoro per il Papa, l’incarico è passato ai sacerdoti. I peccati sono stati raccolti, trascritti e conservati in questo archivio: omicidi, rapine, stupri, abusi. Crimini che nessuno conosce, ma sono gli stessi che vengono compiuti tutt’oggi. Il bene evolve, muta con l’uomo, il male, invece, resta invariato nei secoli.»
Altro importante tema che viene affrontato nel libro è il satanismo e l’eterna battaglia fra bene e male. «Roma è una città che si presta molto bene ad ambientazioni thriller- prosegue l’autore- è una città strana, ricca di luoghi emblematici, dove bene e male si scontrano ogni giorno sotto gli occhi di tutti. Basti pensare al Colosseo, il monumento simbolo di Roma visitato da migliaia di turisti l’anno, che in realtà è l’emblema dei satanisti, era un’arena dove persone innocenti venivano mandate a morire per il divertimento di altre. Roma è la sede della cristianità ma non è una città sacra. Per questo nel mio libro Roma è un personaggio, un animale che respira sulle sponde del Tevere.» Conclude Carrisi: «Il male si annida ovunque, soprattutto negli insospettabili, è il motore delle storie e della storia, è quel colpo di tosse in una stanza vuota da cui ha origine la paura.»
Cinzia Ceriani