Dire che l’ho divorato è un eufemismo. Il grande libro dei serial killer di Ruben De Luca (Newton Compton, pp. 446) è una chicca, un volume indispensabile che dovrebbe essere presente nella libreria di ogni appassionato del genere e di ogni lettore di romanzi thriller. È un volume che attendevo da tempo, sia in termini “fisici” che “ideali”. È infatti la prima volta che viene finalmente a trovarsi in commercio un libro che riunisce in sé tutti gli aspetti che riguardano gli assassini seriali, da quelli più scientifici e tecnici a quelli più “superficiali” e tipicamente d’attualità, senza ovviamente dimenticare i casi di cronaca. La figura del serial killer, in questo semplice e godibilissimo saggio che si legge in un lampo e senza alcuna fatica nonostante il numero di pagine, viene ampiamente scandagliata, analizzata e sminuzzata come se si trovasse sotto la lente di un microscopio, nulla viene tralasciato. Il serial killer è studiato e presentato sotto molteplici punti di vista: psicologico, giudiziario, legale, sociale, antropologico, letterario, artistico, cinematografico e televisivo, neppure l’astronomia viene lasciata indietro e le curiosità e gli aneddoti relativi ai casi più conosciuti ed eclatanti sono davvero numerosi, a volte impensabili. Al suo interno si trovano consigli sui migliori romanzi e film, ormai dei cult, e le migliori serie tv incentrate sui serial killer. Divertente è il lungo questionario che si trova alla fine del volume, le cui risposte sono disseminate fra le pagine. Il testo è adatto a tutti, addetti ai lavori e non, semplificato dalla tecnica narrativa usata. Il saggio è strutturato in una “serie” (giusto per rimanere in tema) di macro-capitoli argomentativi organizzati in paragrafi a domanda e risposta, offrendo così due chiavi di lettura: uniforme e dall’inizio alla fine, come ho fatto io, oppure discontinua, scegliendo e “pescando” a scelta le informazioni che si vogliono apprendere. Vi è addirittura un lungo elenco con i soprannomi di ogni assassino e la spiegazione della scala del “male”, i famosi 42 scalini. Ovviamente questo testo non ha la pretesa di rientrare nella letteratura scientifica propriamente detta, ma grazie alla scrittura semplice, scorrevole e leggera che caratterizza la penna dell’autore, criminologo e uno dei massimi esperti di omicidio seriale a livello europeo, il tema trattato diventa veramente fruibile, una lettura seria e affidabile in grado di suscitare interesse senza essere eccessivamente impegnativa.
Cinzia Ceriani