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Il venditore di incipit per romanzi di Matei Visniec   L'avversario di Emmanuel Carrère

Recensione

Io credo, e lo ammetto senza alcuna vergogna, di non aver capito molto bene questo romanzo che ho trovato vagamente confusionario. Strutturato su più piani narrativi apparentemente slegati tra di loro, a un certo punto non sono più riuscita a seguire il filo logico, e narrativo, della storia di questo scrittore rumeno, tanto che ho deciso di abbandonarne la lettura (chi mi conosce lo sa… non riesco a forzarmi). Interessanti le parti epistolari redatte dal “titolare” dell’associazione che si occupa, per lavoro, di fornire i migliori incipit a quelli che poi sono diventati capolavori della letteratura, l’ho inteso un po’ come il pretesto per parlare di alcuni grandi nomi: Kafka, Mann, Camus e così via. Interessante è stata anche la volontà, il tentativo di porre l’accento sull’importanza che ricopre la scelta di un incipit adatto, studiato, d’impatto, che cattura e riesce a dire tutto senza dire nulla, o al contrario, non dire nulla per trasmettere in realtà tutto quanto. La scelta delle parole giuste, il tono con cui rivolgersi ai lettori. Suggestiva l’ambientazione letteraria. E stop. Da alcuni ritenuto un “testo fondamentale della buona letteratura”, a me sinceramente Il venditore di incipit per romanzi di Matei Visniec ha coinvolto poco, incuriosito solo all’inizio della lettura e riempita di molte perplessità. Probabilmente è colpa mia, che non ho colto determinate sfumature, oppure non era il momento giusto per affrontarlo. Chissà. Fatto sta che, forse influenzata dal fascino del titolo, mi ero costruita delle aspettative che purtroppo sono andate deluse.

Trama

Durante una premiazione letteraria l’affabile Guy Courtois, venditore di incipit che, a suo dire, ha fatto le fortune di Thomas Mann, Franz Kafka, Albert Camus e molti altri, lascia il biglietto da visita a uno scrittore in crisi. Fra i due s’instaura allora una fitta corrispondenza e prendono il via varie storie che procedono parallele o si intersecano: uno scrittore smarrito racconta la sua prima volta nel suggestivo Caffè dei Timidi e nella rinomata Casa degli Scrittori a Bucarest; una donna misteriosa, seduta fra i libri parlanti della libreria Verdeau a Parigi, trascrive la propria quotidianità… Bizzarri personaggi, apparentemente scollegati fra loro, si rincorrono in questo romanzo vertiginoso di singolare fascino.

Dove (se volete farvi del male) acquistarlo

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