Un passato oscuro. Un duo improbabile in cui davvero si fatica a distinguere chi sia più disturbato dell’altro. Tormenti psicologici ed emotivi. Un omicidio, una scomparsa e una serie di indizi che inevitabilmente portano a pensare si tratti di un serial killer. Con Inseparabili (Fazi Editore, pp. 405) l’australiano Michael Robotham, almeno per quanto mi riguarda, ha fatto di nuovo centro. Dopo Brava ragazza, cattiva ragazza e La ragazza che viene dal buio, tutti pubblicati da Fazi, questo è il terzo volume della trilogia incentrata sulla coppia formata dallo psicologo forense Cyrus Haven, dal passato torbido e inquietante, e la poco più che adolescente Evie, una ragazza vittima di abusi che ha vissuto sulla sua pelle le più atroci crudeltà e ha sviluppato, probabilmente per istinto di sopravvivenza, la capacità di capire subito se una persona mente oppure no.
Benché la storia narrata sia a sé stante e autoconclusiva, leggibilissima anche senza aver affrontato i primi due romani, molti aspetti sono comunque legati e meglio esplicati nei precedenti. E forse sta proprio qui l’unico neo. Pagine che scorrevano veloci senza che nemmeno me ne accorgessi, tensione non alta ma con l’asticella sempre puntata sul livello di attenzione; una penna fluida e accattivante che mi spingeva, complici anche i capitoli brevi, ad andare sempre avanti, sempre più curiosa.
Colpo di scena finale ben orchestrato. Per carità, nulla per cui strapparsi i capelli ma comunque abbastanza intrigante, soprattutto per un particolare che, ovviamente, non posso rivelare. Indizi e dinamica degli eventi si srotolano davanti agli occhi del lettore con una semplicità e una naturalezza quasi disarmante. Nulla di troppo cervellotico o inaspettato, tutto molto realistico e questo, nell’era dei paranormal thriller, non è male, anzi, lo rende quasi un thriller… tranquillizzante. L’aspetto psicologico dei personaggi è molto marcato e ben descritto, anche a livello emotivo: le loro difficoltà, le loro incertezze, le loro fragilità e la loro fatica a relazionarsi con gli altri a causa del vissuto affrontato.
Questo è, credo, l’elemento chiave del romanzo, quello che maggiormente coinvolge e piace. Come dicevo, si può leggere questo romanzo anche da solo, ma per avere un quadro completo consiglio di recuperare, a chi non lo avesse ancora fatto, i primi due capitoli.
Cinzia Ceriani
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