Home » A sangue freddo di Truman Capote

Recensione

Visto con gli occhi di oggi è un ibrido, un testo che è molto romanzo pur rimanendo attinentissimo ai fatti. E’, in pratica, un reportage giornalistico romanzato. All’epoca della sua pubblicazione fu una vera e propria rivoluzione letteraria, il mattone costitutivo di ciò che in futuro sarebbe diventata la letteratura true crime e thriller. La presenza di Truman tra le pagine è palpabile e la si percepisce subito, soprattutto quando si riferisce alle testimonianze raccolte direttamente dal “giornalista”. Si sa che è lui e si capisce chiaramente. Molto accurato e super-fedele alla realtà di ciò che è accaduto, ricostruisce il delitto della famiglia Clutter avvenuto in Kansas nel 1959 per mano di due sbandati sia da un punto di vista meramente dinamico che psicologico, sia per chi è stato coinvolto direttamente o indirettamente (gli abitanti di Holcomb) che per gli assassini: famiglia, passato, movente, patologie psichiche. Alla fine, ben piazzata è anche la critica che Truman muove al sistema giudiziario e penitenziario americano mettendo in dubbio, in maniera neanche poi così velata, l’utilità e la valenza della pena capitale. Consigliato a chi apprezza il genere.

Trama

Il 15 novembre 1959, nella cittadina di Holcomb, in Kansas, un proprietario terriero, sua moglie e i loro due figli vengono trovati brutalmente assassinati:sangue ovunque, cavi telefonici tagliati e solo pochi dollari rubati. A capo dell’inchiesta c’è l’agente Alvin Dewey, ma tutto ciò che ha sono due impronte, quattro corpi e molte domande. Truman Capote si reca sul luogo dell’omicidio con la sua amica d’infanzia, la scrittrice Harper Lee, e, mentre ricostruisce l’accaduto, le indagini che portano alla cattura, il processo e infine l’esecuzione dei colpevoli Perry Smith e Dick Hickock, esplora le circostanze di questo terribile crimine e l’effetto che ha avuto sulle persone coinvolte, scavando nella natura più profonda della violenza americana. Non appena il reportage viene pubblicato, prima a puntate sul «New Yorker» nel 1965 e in volume l’anno successivo, Truman Capote diventa una vera celebrità e le vendite si impennano, così come gli inviti ai party più esclusivi e ai salotti televisivi. Ancora oggi, “A sangue freddo” viene considerato da molti il libro che ha dato origine a un nuovo genere letterario, un’opera rivoluzionaria e affascinante, una combinazione unica di abilità giornalistica e potere immaginativo. Prefazione di Andrea Vitali. Nuova traduzione di Alberto Rollo.

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