Recensione
Dei libri di questa autrice apprezzo le ambientazioni british e irlandesi (soprattutto), lo stile fresco e genuino e i personaggi ben caratterizzati, un po’ meno le trame, che tendono a essere simili tra loro. Le sue sono storie leggere, piacevoli, ideali per non pensare e viaggiare con la fantasia, ma non sono frivole, né superficiali. In questo suo ultimo romanzo, tuttavia, ho trovato l’espediente ideato per la creazione e il sostegno dell’impianto narrativo, che funge anche da collegamento fra due diversi intrecci, sia vagamente forzato, incompleto e insensato sotto diversi aspetti. La lettura rimane comuqnue molto gradevole, rilassante e adatta a qualche ora si svago, e ce n’è davvero bisogno.
Trama
Kate è al settimo cielo. Tutti i suoi sogni sembrano essersi avverati da quando ha aperto un piccolo negozio di artigianato nell’idilliaca città portuale di St Felix. Arroccata sulle scogliere della Cornovaglia, St Felix è il paradiso in terra. Un giorno, proprio mentre si trova nel suo adorato negozio, Kate fa una scoperta sorprendente: una storia d’amore risalente a decenni prima, raccontata attraverso bellissimi dipinti e intricati ricami. Jack, il proprietario del vicino negozio d’arte, si offre di aiutarla a far luce sul mistero legato a quell’amore. Nel corso delle loro ricerche, però, Jake e Kate si rendono conto che le loro vite hanno alcune inquietanti somiglianze con quelle di Clara e Arty, i due amanti vissuti negli anni Cinquanta… Potrebbero essere forse loro a rimediare a un torto vecchio di decenni? Trovando anche il lieto fine lungo il cammino?