Recensione
E’ talmente risaputa e ovvia la bravura di Agatha Christie e così apprezzato il suo detective, Poirot, che qualsiasi possa essere, la mia opinione è e rimarrà superflua. E’ un mostro sacro. E’ colei che ha dato lustro, con i suoi personaggi e le sue storie, a questo genere letterario. Per me è stato il battesimo, la prima volta che leggevo la Christie, ed è stata una meraviglia: scorrevole, mai banale, personaggi indimenticabili, anche se ho trovato Poirot un po’ troppo egocentrico e pieno di sé. Le figure femminili qui, in questo romanzo, fanno da padrone. Forte, determinata, ma anche fragile, vagamente psicotica e innamorata Jacqueline de Bellefort è un personaggio eccezionale. Ora capisco perché Agatha è la regina del giallo.
Trama
Il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di viaggiatori sul lussuoso battello da crociera Karnak, in navigazione sul Nilo. La personalità dominante è senz’altro Linnet Ridgeway, la ragazza più ricca d’Inghilterra, dotata di grande fascino e abituata a essere sempre al centro dell’attenzione. Attorno a lei gravitano un fidanzato respinto e diversi accaniti ammiratori in competizione tra loro. Ciascuno dei personaggi ha però una sua storia e un suo segreto da custodire, ben nascosto sotto la facciata di rispettabilità e di perbenismo. Fra i turisti c’è anche Hercule Poirot, una volta tanto in vacanza, ma anche in questa occasione il suo ozio è destinato a durare poco. Nel giro di poche ore, infatti, a bordo del Karnak si consumano ben due delitti, e la tranquilla crociera si trasforma in una disperata caccia all’assassino.