Recensione
Romanzo molto particolare, sia nei contenuti che per la struttura narrativa. Ha tutti gli elementi per essere il tipico thriller che piace a me: trama nebulosa e vagamente surrale, che acquisisce senso mano mano, e allo stesso tempo realistica; personaggi subdoli e psicotici frutto di un passato, e di una vita, che definire agghiacciante è ancora poco. Ricco di colpi di scena, questo libro aumenta la suspance pagina dopo pagina, in una spirale di follia discendente sempre più inquietante e “appiccicosa”, avvinghiante come la tela di un ragno. Lo stile è semplice, pulito, lineare. E’ il secondo romanzo che leggo di questa autrice e devo dire che è stata una buona scelta.
Trama
Nel nord del Galles c’è una setta, l’Arca, che predica l’imminenza dell’Apocalisse. Tutti gli adepti vivono isolati, preparandosi costantemente alla fine del mondo. Coloro che sono estranei al culto sono chiamati i “morti”, perché andranno incontro a una fine inevitabile.
Ma una tragedia sta per abbattersi sulla piccola comunità: un centinaio di membri vengono ritrovati morti per avvelenamento. I pochi rimasti in vita si disperdono senza più certezze. Per Romy, una ragazza di ventidue anni che non ha mai conosciuto il mondo al di fuori della comunità, è terrificante imparare a vivere in una realtà di cui ha paura sin da quando era piccola. Eppure deve farlo, per il proprio bene e per quello del bambino che porta in grembo. E così si mette alla ricerca di quel che resta della sua famiglia, decisa a trovarla, a qualunque costo…