Recensione
Qualunque idea, immagine, sensazione possa suscitarvi il titolo di questo libro, accantonatela. Così come dovreste dimenticare qualsiasi riferimento palese alla tragedia shakesperiana pensate di trovare. Questo è un libro che, anche se riscostruisce su fonti storiche accertate un tempo per noi lontanissimo, emoziona, incatena nelle sue spire e appassiona, tanto che una volta terminato mi sono sentita un po’ orfana di Macbeth e Cora, due personaggi per cui ho parteggiato fino alla fine, e anche di Sibyll, di Maldred e di Malcolm. La storia della corona contesa di Alba, il nome antico, gaelico, della Scozia, viene narrata in maniera fluida e dinamica, rispettando il sottile confine tra la storicità e l’inevitabile “romanzata”, senza mai annoiare il lettore, anzi, l’esatto opposto. In particolare Cora, fra le due regine, l’altra è Sibyll, è il personaggio meglio riuscito, una sovrana giusta che ha ottenuto, almeno per un certo periodo, ciò che desiderava. Una donna forte e caparbia che non ha piegato il capo davanti a niente e a nessuno, che ha lottato per il regno, ma anche per la sua stessa vita, con le unghie e con i denti e che non si è mai arresa. Se prima di leggere questo romanzo mi sentivo già attratta dalla Scozia e progettavo di visitarla nel 2020 (maledetto Covid), ora questa terra ricca di tradizioni e storia mi affascina ancora di più.
Trama
Inverness, Highlands scozzesi, 1025. Nel Regno di Alba – il nome gaelico per la Scozia nell’XI secolo – due casati reali, che discendono rispettivamente da Aed e da Costantino, si contendono il trono. In base alle norme dell’eredità alterna, i discendenti di entrambi i casati dovrebbero sedere sul trono a turno, ma Re Malcom, del ramo di Costantino, vuole fare del nipote Duncan il suo successore. Per eliminare ogni possibile minaccia e impedimento, il sovrano di Alba non esita a ordinare ai suoi uomini di sterminare l’intero ramo cugino dei MacDuff. La giovane Cora MacDuff riesce, tuttavia, a scampare alla morte e, dopo una fuga disperata, trova rifugio nella provincia settentrionale del Moray.
Lì trascorre i giorni, finché il riscatto non tarda a venire nelle belle sembianze del giovane Macbeth, l’ultimo discendente della linea di Aed. Capelli color del grano e penetranti occhi scuri, Macbeth la chiede in sposa per riunire i due casati reali e rivendicare il trono per sé. La giovane donna accetta con entusiasmo: in questo modo diventerà Lady Macbeth, sarà regina e avrà la sua vendetta.
Ma alla vigilia delle nozze un terribile urlo spezza il silenzio della notte, e in pochi istanti tutti i sogni di Cora sono miseramente infranti.
Per riavere indietro la vita che le è stata promessa, la giovane MacDuff dovrà diventare una donna più dura del metallo, capace di usare, con spietata freddezza, ogni arma a sua disposizione.
Frutto di un’accurata ricerca storica, e animato da personaggi di grande spessore, Regina di sangue racconta, con una prosa elegante e fluida, la vera storia della donna da cui Shakespeare trasse ispirazione per la più sanguinaria fra le sue regine: Lady Macbeth.