Recensione
Era da tempo che non mi capitava di leggere un thriller fatto bene. Un romanzo tranquillamente agghiacciante per la sua semplicità, per come la protagonista vive in modo così distaccato, sociopatico e completamente privo di empatia. Questo aspetto mi ha davvero messo i brividi. Il romanzo è ben congeniato, esplora un lato che di rado viene descritto. Nessun poliziotto o detective in primo piano, nessuna indagine a tener banco. Solo una lucida, sfrontata e psicotica sete vendicativa. Una bugia sulle bugie e un uomo, un marito devoto, un sottomesso ingenuo a fungere da consapevole marionetta. Geniale. Peccato per alcuni particolari che potevano essere meglio sviluppati. Peccato anche per il titolo: quello originale era sicuramente migliore e meno banale della sua traduzione italiana.
Trama
La nostra è una storia d’amore piuttosto ordinaria. Ho conosciuto una bellissima donna, mi sono innamorato perdutamente di lei. Abbiamo avuto due figli.
E, come molte coppie, abbiamo finito per trasferirci in una bella villetta in un quartiere residenziale.
La vita ci ha regalato l’opportunità di avere qualcuno con cui condividere ogni cosa. E così, quando ci siamo annoiati della monotonia quotidiana, abbiamo potuto contare l’uno sull’altra.
Da fuori sembriamo una coppia normale. Potremmo essere i tuoi vicini; i genitori degli amici dei tuoi figli; i conoscenti con cui fai quattro chiacchiere al supermercato o gli amici degli amici con cui ogni tanto vai a cena.
Ma tutti i matrimoni nascondono un segreto che li mantiene vivi. Un trucco grazie al quale l’unione tra due persone rimane salda e ardente come il primo giorno.
Il nostro segreto è che ci piace uccidere.