Autore: Giuseppe Ausilio Bertoli
Genere: Narrativa/antologia
Prezzo: € 12,00
Prezzo ebook: € 6,49
Data pubblicazione: 2018
128 pagine circa
Editore: Fernandel
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Veneti in controluce
Veneti laboriosi, determinati, creativi, a volte ipocriti, ottusi o trasgressivi. Una molteplicità di protagonisti, un unico filo conduttore: l’anima veneta vista “in controluce”. I pregi e i difetti di un popolo raccontato con affettuoso distacco da uno di loro.
Sullo sfondo della pianura, delle balle di fieno, dei colli, della goliardia padovana e delle campagne vicentine, diciotto brevi scorci di vita che mostrano come sia cambiata questa terra negli ultimi decenni, e che fanno emergere quelle contraddizioni – una per tutte: la nostalgia del passato contadino contrapposta alla smania arrogante della modernità – che lasciano trasparire i tratti somatici della sua gente.
Un’antologia fedele, che descrive un popolo nella sua concretezza, ripercorrendone i luoghi e accarezzandone gli aspetti caratteristici così da farne una fotografia autentica.
I racconti parlano della nostra contemporaneità, e sono descritti con uno stile narrativo fresco e leggero. In sintesi, sono una serie di brevi racconti che potrebbero essere ambientati ovunque, ma – grazie a piccole sfumature – riportano in Veneto. È un’antologia adatta a tutti: giovani e adulti, agli insegnanti e alle loro classi. Il lettore dovrebbe prendere tra le mani questa antologia e percepire la freschezza, la modernità del testo (Zuleika Martinello)
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Giuseppe Ausilio Bertoli
Ausilio Bertoli (Giuseppe Ausilio Bertoli) vive nel Vicentino, dov’è nato, e a Limena, Padova. Sociologo della comunicazione e della devianza, ha iniziato a scrivere nell’ adolescenza, dopo aver vinto un premio di narrativa indetto dall’ACR nazionale. E’ narratore, saggista e giornalista pubblicista dall’87. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano il romanzo “L’amore altro. Un’odissea nel Kosovo” (Besa, 2009), con una nota di Anna Renda; il reportage narrativo “Rosso Africa” (Mimesis, 2011); i romanzi “L’istinto primo” (Italic Pequod, 2014) e “Un mondo da buttare” (Italic Pequod, 2017) con la postfazione di Michele Monina. Per il suo impegno culturale e letterario ha ricevuto diversi riconoscimenti, compreso il Premio alla carriera al Concorso internazionale di letteratura “De Finibus Terrae” in onore di Maria Monteduro a Santa Maria di Leuca (2018).