Vasiliy e Nikolay erano soldati dell’Armata Rossa, erano stati cosmonauti e oggi, dopo un duro addestramento, stavano per diventare viaggiatori interdimensionali. Infatti il compagno Kuznetsov li aveva scelti per la missione tesa a fermare il fascismo dilagante nell’Universo. A loro toccava Terra 792, quella che versava nella situazione più critica tra le tante Terre visitate. Almeno secondo il rapporto dell’ultima squadra di viaggiatori… Il racconto “Amentus Magna” inizia con l’Impero romano impegnato nella conquista del Nuovo Mondo, scoperto da poco grazie alle nuove e potentissime Galee elettriche. I nativi, quelli che noi conosciamo come indiani, si difendono dall’invasione dei visi pallidi con valore, con lo stesso valore che dimostrarono contro gli europei che colonizzarono l’America sulla nostra Terra. Ma qui siamo in un universo parallelo e molte cose sono differenti. E possono cambiare ancora, soprattutto se qualcuno arriva da un’altra Terra per interferire. Il racconto è ucronico per alcuni versi e di fantascienza per altri. Per rendere la vicenda indiana comprensibile sono stati mantenuti i nomi delle tribù così come li misero i coloni. Per fare un esempio i Cherokee si chiamavano in realtà Aniyunwiya e chissà come li avrebbero chiamati i Romani… comunque l’obiettivo resta calare il lettore in un mondo alternativo e disorientarlo cambiando tutti i suoi punti di riferimento.