Recensione
«Tu hai una sindrome metaforica, ecco cosa. Non vedi l’ora di esibirti nella trasfigurazione. Vorrei vedere te, a risolvere rebus ogni cazzo di volta!»
Ha ridacchiato ancora, ma non ha desistito.
«A me sembra che le mie… come le hai chiamate? Trasfigurazioni? Non siano così difficili da capire.»
«Come no, infatti quando hai telefonato a casa alle quattro di mattina ho pensato Ma certo, Viviana avrà sognato un treno.»
Qui è scoppiata a ridere proprio fragorosamente […].
«Non si può parlare con te. La butti sempre in macchietta. Mi fai da spalla, ma per demolirmi. È perché sei abituato ad affrontare i problemi andando fuori traccia, o azzeccando la battuta. Ma quello che non mi spiego è come fai a fregarmi ogni volta. E perché continuo a essere così pazza di te.»
«Io leverei quel “di te.”»
«Cretino.»
«L’hai già detto.»
Un breve assaggio dei tanti e divertenti dialoghi tra il musicista Modesto Fracasso (suo padre, burlone, vi spiegherà il motivo per cui il figlio si ritrovi con un’abbinata nome/cognome del genere) e Viviana, amanti da tre anni e arrivati al punto in cui è necessario decidere “che cosa sono”. La donna sostiene che non ce la fa più a reggere la doppia vita e nelle pagine iniziali pure Modesto afferma che “quando finisci nell’imbuto dell’amore clandestino, per quante buone ragioni tu possa avere, ti senti una merda.” Viviana individua in Vittorio Malavolta, noto per le sue comparse in tv, l’analista che potrebbe aiutarli ad uscire dalla situazione in cui si trovano. Il condizionale è d’obbligo, dato che anche lui è in confusione sentimentale… proprio con l’amante! Sebbene la lucidità non sia sempre costante, riconosce che il paziente soffre di “incontinenza ironica.” Modesto, infatti, quasi costretto alla terapia, si lascia andare alle battute anche in studio, scatenando l’ira di Viviana che, però, molte volte ride di gusto e con complicità.
Se il rischio di un libro basato sull’abbondanza di dialoghi e sui ragionamenti continui dei protagonisti, portati avanti ora da lei ora da lui a capitoli alterni (il simpatico Modesto, tra l’altro, parla da solo, ma ha trovato un sistema per cercare di non farsi scoprire), è quello di semplificare lo stile, ne traggono vantaggio la velocità e l’interesse con cui si viene attirati nella vicenda. L’autore infatti prende abilmente per mano il lettore e, senza perderlo, lo conduce nei grovigli mentali, ma soprattutto sentimentali, del musicista e di Viviana, ricordando loro che “le coppie che ridono hanno molte cose da dirsi.”
Trama
Terapia di coppia per amanti è un romanzo a due voci, maschile e femminile, che si alternano a raccontare la loro storia mentre la vivono, perché «ci sono fasi dell’amore in cui la realtà diventa un punto di vista, generalmente quello di chi lo impone». Due adulti sposati (non tra loro) che si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore coriaceo, particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy, vitale e intrigante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. È combattuta fra restare amante e alleviare così le infelicità matrimoniali o sfasciarsi la vita per investire in un’altra. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell’autoassoluzione. Spara battute a sproposito per svicolare, e fa pure ridere. Moderatamente vigliacco, aspirerebbe alla prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che a un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. È nella crucialità del dilemma che Viviana trascina Modesto dall’analista, cercando una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da conflitti e lacerazioni continue. Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia non ufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere al di là del proprio amore. Accetterà l’incarico per questa ragione, trovandosi nel mezzo di una schermaglia drammatica e ridicola insieme, e rischiando di perdere la lucidità professionale. Tenero e cinico, divagante, vero, capace di usare la leggerezza come arma contundente, Terapia di coppia per amanti è un’immersione nelle complicazioni dei sentimenti, nei conflitti che apriamo continuamente per la paura (che tutti conosciamo per averla provata almeno una volta) di affidarci all’amore e dargli mandato a cambiarci la vita.