Home » Il bosco della morte di Susanne Staun

bosco

Recensione

Devo essere onesta. Più di una volta, durante la lettura di questo libro, ho pensato di appelarmi al sacrosanto diritto di ogni lettore di interrompere la lettura e di riporlo sullo scaffale, poi, però, mi sono detta: “no, continuiamo, magari migliora…” Mi sbagliavo. E arrivata a oltre tre quarti della storia ho deciso di mollare. Neppure nelle fasi finali, di solito la centrale e quella più interessante, il libro mi ha preso e coinvoto. La storia scorre lenta e noiosa, a tratti, soprattutto nei primi capitoli, sembra un resoconto di anatomia legale, un testo scolastico. La vicenda narrata, per quanto supportata da una protagonista forte e “disturbata”, è banale, sembra una puntata di C.S.I., e una di quelle malriuscite oltre tutto. E’ un thriller scialbo, privo di quella scarica di adrenalina e di suspance tipica dei romanzi di questo genere.

Trama

Quale segreto nasconde la dottoressa Maria Krause? Medico legale a Copenhagen, molto stimata nell’ambiente in cui lavora, Maria è una donna sola, schiva e scontrosa, con un marito assente e un passato oscuro. La sua unica amica è Nkem, chimico forense della Scientifica, che da sempre la aiuta nelle indagini. Soltanto lei è a conoscenza di una verità inconfessabile che riguarda Maria: vent’anni prima è stata violentata, è rimasta incinta e ha abortito, ma la sua mente, stravolta dal trauma, si è inventata una figlia immaginaria. Nkem non può fare molto per l’amica, se non convincerla a trasferirsi con lei a Odense, una cittadina di provincia dove ha sede un istituto di medicina legale. E il suo sostegno si rivelerà indispensabile, soprattutto quando la Krause si troverà alle prese con l’omicidio di una diciannovenne che è stata strangolata e presenta strane macchie rosse sul collo. Quella ragazza le ricorda inspiegabilmente il frutto della violenza subita…

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