La religione dice che ogni uomo ha in sé una scintilla del divino, ma ciò non significa che l’uomo ha il diritto di paragonarsi a Dio, anche se, a voler essere pignoli, se questa famosa scintilla effettivamente c’è, allora sì, un po’ del diritto di sentirsi un Dio e di potersi arrogare il privilegio di prendere certe decisioni ed emettere determinati giudizi, l’uomo ce l’ha. Ciò che forse l’uomo non ha ancora ben capito è in che modo e secondo quali criteri può giudicare, stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa e quali comportamenti sono egoistici e, per questo, soggetti a giusta punizione: una morte lenta e dolorosa, dell’anima e del corpo. Un dilaniare lento e costante, a poco a poco, partendo dai sentimenti, dall’io più profondo, per arrivare poi al corpo e al rovesciamento di queste sofferenze sul corpo e sull’anima di altre persone, colpevoli, a loro insaputa, di qualcosa di terribile. L’egoismo del respiro di Giada Strapparava (Lettere Animate, pp. 347, 21,00 €) è un thriller dai tratti molto forti e non è adatto a tutti, soprattutto ai più sensibili. Le scene crude molto particolareggiate, di violenza palese senza alcuna censura, monopolizzano tutta la prima metà del romanzo, tanto da farlo apparire un mero racconto di copioso spargimento di sangue e organi degno di quegli orripilanti e insignificanti film horror in stile Hostel. Fatto che rende la narrazione pesante e monotona. Ed è un peccato, vista la successiva ed interessante evoluzione della vicenda. Di ben altro registro è, infatti, la seconda arte del romanzo. Avvincente, ben strutturato, coinvolgente, lascia il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, conducendolo in un vortice di dolore e psicosi talmente forte da impedirgli di abbandonare la lettura. Il linguaggio è semplice e scorrevole, diretto, ma punteggiato qui e là da svariati errori ortografici, soprattutto nell’uso dei pronomi maschili e femminili. Le basi e il talento per l’ideazione di una buona e suggestiva storia ad alto tasso adrenalinico ci sono, in questa giovane e promettente autrice, ma vanno affinate ed equilibrate.
Cinzia Ceriani