Piccoli frammenti di vita che si dissolvono nel nulla; microcosmi solitari avvolti nella pellicola delle convenzioni sociali; mondi paralleli che non entrano mai in collisione ma che si guardano senza mai toccarsi, si avvicinano e si allontanano. Un’altalena di vita il cui unico obiettivo è sempre lo stesso: la ricerca di quel singolo, breve momento di felicità talmente piccolo e facile da sembrare quasi invisibile; un traguardo per chi lo trova, vaneggiamenti per chi non comprende; tragedie di vittime sacrificali sull’altare della follia per chi non lo vede o non lo percepisce. Non è facile scrivere racconti brevi, anzi brevissimi, riuscendo a chiuderci dentro un mondo, vite che iniziano e si esauriscono nell’arco di poche righe, una supernova che si manifesta ed implode in istanti che durano due pagine o poco più, anche poco meno, ma Massimiliano Nuzzolo ci è riuscito e con la sua antologia di racconti la Felicità è facile (Italic Pequod, pp. 120, € 14,00) consente al lettore di esplorare, capire ed interpretare le sfumature del reale, di ciò che ci circonda e dei sentimenti e delle emozioni delle persone sottolineando come spesso si è sopraffatti dal pregiudizio e dalla mancanza di empatia; dalla superficialità e dall’egocentrismo. Basta superarli per trovare la felicità? Oppure trovarla significa semplicemente assecondare il proprio stato d’animo e agire di conseguenza? Siamo noi stessi l’unico reale ostacolo al raggiungimento della felicità? La domanda è ardua tanto quanto la risposta, mai certa e di sicuro mai esatta, come le persone, del resto. Ogni racconto di Nuzzolo, 19 in tutto, sviluppati intensamente e senza censure, né contenutistiche né tanto meno linguistiche, sono uno spiraglio sull’esistenza e come tale, a volte, spiazza, sorprende e si diverte a giocare con le parole e i messaggi. E’ questo il caso dei racconti Economia di parola o Hemingway è morto; scherzi del destino che si riflettono sulla fragilità, un concetto molto aspro, se vogliamo, che si riscontra nei racconti Fine della corsae Il volo, ma anche in Ma e pa sdraiati sepolti morti. Il tema controverso, manipolatore e conflittuale con l’altro sesso, sentimenti vissuti sul filo del rasoio, che si evince dai testi L’amore è alieno e fa morire, Anna e io e Il parcheggio accanto al cimitero. E’ un’opera che nella sua breve semplicità induce alla riflessione, all’introspezione e alla voglia di aprire, finalmente, gli occhi e iniziare a guardare oltre le consuete apparenze.
Cinzia Ceriani